February 14, 1896

Herzl, Teodoro. “La Questione Ebraica.” Lo Stato Ebraico. Traduzione. Sylvie D’Avigdor. 1896. N.p.: American Zionist Emergency Council, 1946. N. pag. Print.

Le origini del Movimento Sionista sono spesso considerate sinonimo della vita e del periodo storico di Teodoro Herzl (1860-1904). Sebbene Herzl sia morto giovane, le sue idee sono rimaste; nonostante la morte del suo leader a soli sette anni dalla riunione del Primo Congresso Sionista, il Movimento Sionista riuscì a rimanere in vita. Il sogno di rinnovare la presenza ebraica in Terra S a n t a , E re t z Y s r a e l o P a l e s t i n a , e r a straordinariamente intenso e variegato. Due decenni prima che Herzl morì, gli ebrei iniziarono ad immigrare a piccolo gruppi verso la Palestina creando insediamenti ed una nuova vita , distante dalle esplosioni di feroce antisemitismo che portarono molti ad abbandonare l’Europa Orientale ed Occidentale. Herzl fu catalizzatore nel riunire gli ebrei nella loro antica patria, riuscì a creare una forte ed unita organizzazione e a rendere i brulicanti dibattiti degli ebrei Europei sul desiderio di un territorio ebraico per la sicurezza di tutto il popolo, una realtà creando una forte ed unita organizzazione.

Nacque in Ungheria nel 1860 studiò a Vienna. La relazione di Herzl con l’ebraismo non fu mai particolarmente profonda ma neppure discostata. Nella sua giovinezza lesse molto, in particolare letteratura laica, scrisse brevi storie, poesie, favole, commedie e fu completamente assorbito dalla cultura letteraria tedesca. Si laureò in legge e nel 1884 fu amesso alla associazione degli avvocati di Vienna. Per un decennio scrisse articoli, drammi, novelle, viaggiò tra le maggiori città d’Europa e nell’ Ottobre del 1891 divenne il corrispondente a Parigi del quotidiano Viennese ‘Neue Freie Presse’, considerato il più importante giornale dell’Impero Austro Ungarico. La carriera di Herzl riflette il suo talento come scrittore e giornalista. Nella sua vita Herzl non e’ mai stato testimone di atti di antisemitismo ma dal 1892 il suo giornale iniziò a riportare sempre più spesso articoli riguardanti gli ebrei, la Questione ebraica e l’ Antisemitismo. Le notizie riguardavano le persecuzioni degli ebrei in Russia , la situazione delle colonie ebraiche in Argentina finanziate dal filantropo ebreo Barone de Hirsch, e i dibattiti che avvenivano a Berlino e a Vienna riguardanti il diritto degli ebrei di avere pari diritti civili . Nell’agosto del 1892 scrisse un lungo articolo sull’antisemitismo, senza però proporre una soluzione politica. Secondo l’edizione dell’Enciclopedia Ebraica del 1906 “non era al corrente” degli intelettuali Sionisti suoi precursori come Moses Hess, Leon Pinsker, Reuven Alkalai, e Nahum Sirkin; nessuno si aspettava che diventasse un leader sionista, e tanto meno il “padre del moderno Sionismo”.

Herzl seguì il processo Dreyfus come corrispondente del suo giornale. Alfred Dreyfus era un ebreo assimilato francese capitano militare , che venne arrestato nell’ottobre del 1894. Alla fine dell’anno fu trovato colpevole, condannato alla corte marziale e incarcerato per presunto spionaggio di informazioni sulle capacità della artiglieria Francese a un addetto militare Tedesco di Parigi. Condannato sulla base di prove frammentarie e senza un giusto processo, il suo caso fu riaperto nel 1899. Nonostante queste lacune giuridiche, Dreyfus fu condannato a altri dieci anni. Solo nel 1906 fu esonerato e liberato dalla prigione. Non c’e’ dubbio che il processo diede all’antisemitismo una eccezionale rilevanza in quella che tutti credevano fosse un’Europa emancipata; “in Francia prese le dimensioni di una guerra civile e fece a pezzi l’opinione politica europea.” 1

La storiografia Sionista e la storia del sionismo danno grande peso al ruolo catalitico che ebbe il processo Dreyfus nel motivare Herzl a scrivere il suo trattato , “Lo Stato Ebraico”. Nella sua biografia su Herzl Alex Bein dichiara che Herzl non aveva neppure una prova che evidenziasse l’innocenza di Dreyfuss. Herzl scrisse, “un ebreo ufficiale nello Stato Maggiore (Francese), che ha fatto una onorabile carriera, non può commettere tale crimine. … gli ebrei che da sempre sono stati tacciati di disonore civico , hanno sviluppato una fame quasi patologica per l’onore…”. In conclusione per Herzl era “psicologicamente impossibile” che Dreyfus avesse commesso tale crimine. Era il 1894; cinque anni dopo, quando il caso fu riaperto, Herzl scrisse che “(il caso) incarna più che un errore giuridico, il desiderio della vasta maggioranza dei francesi di condannare un ebreo, e con lui tutti gli ebrei .” 2

Nello “Stato Ebraico” Herzl sprona gli ebrei ad organizzarsi per ottenere un proprio territorio , dove creare istituzioni e strutture , controllare l’immigrazione ebraica e gli insediamenti e infine creare uno stato. Durante la sua breve vita ha fondato l’Organizzazione Sionista Mondiale, organizzato regolarmente incontri del Congresso Sionista, ed ha aiutato a fondare il Fondo Nazionale Ebraico e il Jewish Colonial Trust. Il primo congresso Sionista, si riunì nell’Agosto del 1897 a Basilea, in Svizzera e vi parteciparono più di 200 delegati da tutta Europa. Tra le principali citazioni del diario di Herzl ci sono brani datati Settembre 1897; “Se dovessi riassumere il Congresso di Basilea in una parola – che dovrei riguardarmi dal pronunciare in pubblico-sarebbe questa: a Basilea ho trovato lo Stato Ebraico.

La fondazione di uno stato si trova nella volontà di un popolo … il territorio e’ solo la base materiale: lo Stato, anche se in possesso di un territorio, e’ qualcosa di astratto. … A Basilea ho creato questa astrazione che e’ invisibile per la maggior parte delle persone — e presenta minime implicazioni. Gradualmente ho portato le persone a provare la realtà della costituzione di uno stato e a immedesimarsi nei partecipanti della Assemblea Nazionale.” 3

Dopo la pubblicazione dello “Stato Ebraico” e la guida del Primo Congresso, Herzl fu considerato il maestro del Sionismo politico, il suo più grande tifoso, il guru della sua organizzazione, e l’inviato diplomatico nelle capitali e dai leader d’ Europa e dell’Impero Ottomano. Herzl ha concretizzato i sentimenti già esistenti di coloro che volevano vedere la fondazione di uno stato ebraico in una struttura funzionante per il Sionismo. Herzl ha portato il movimento ad acquistare notorietà tra gli ebrei e i non ebrei con lo stesso desiderio per uno stato ebraico. Ha indirizzato il Sionismo e lo ha imbevuto di leadership carismatica ma anche di autorevolezza. Herzl ebbe successo perche’ c’erano centinaia se non migliaia di ebrei innamorati della nozione di autodeterminazione ebraica. Dimostrò che la diplomazia internazionale conta anche quando manca il supporto iniziale o l’entusiasmo. Nei due anni precedenti alla sua morte Herzl incontrò e presentò l’idea di una patria ebraica a numerosi funzionari inglesi (Arthur James Balfour, Lord Milner, Sir Edward Grey, and Lloyd George) che furono tutti di valido aiuto quando nel 1917 appoggiarono la Dichiarazione Balfour che richiedeva la collaborazione Britannica in Palestina a favore di ” una nazione per una patria ebraica in Palestina.”

Alla morte di Herzl il Movimento Sionista non aveva ancora trovato una propria identità omogenea. Nella sua breve vita Herzl non affrontò mai con sincerità il dilemma tra la fedeltà degli ebrei verso lo stato in cui vivono e il sostegno per il sionismo; Herzl non si dilungò neppure sul problema degli arabi che vivono in Palestina e non lo considerò un problema con cui i Sionisti si sarebbero dovuti confrontare nel futuro. Herzl e i suoi compagni la pensavano in modi diversi per quanto riguarda il miglior modo di ottenere il loro scopo: alcuni pensavano fosse meglio cercare il consenso di una grande potenza che sostenesse una Patria Ebraica, altri ritenevano fosse meglio concentrarsi sul ritorno degli ebrei in Palestina. Herzl provò, ma senza risultati, ad ottenere una ‘concessione’ o una autorizzazione che sostenesse il Sionismo dal Sultano Ottomano Abdul Hamid II. Intanto folle di ebrei emigravano dall’Europa dell’ Est scappando dall’esplosione di antisemitismo in Russia, in particolare dai Pogrom dell’inizio del 1900.La maggior parte degli ebrei emigrarono dall’Europa verso ovest, principalemnte negli Stati Uniti, in Sud America e in Sud Africa.

A cavallo del secolo, solo un piccolo numero di ebrei immigrò in Palestina, alcuni sistemandosi permanentemente altri provando a stabilirsi ma realizzando che lo spostamento era troppo duro e per molti il soggiorno fu di breve durata. Intanto i Pogrom Russi contro gli ebrei e le loro proprietà ripresero in luoghi come Kishinev, Gomel, Bialystock, e altri posti arrivando a 660 tra piccoli e grandi attacchi tra il 1 e il 7 Novembre. Herzl rinnovò l’impulso sionista affinché la Russia o l’ Inghilterra sancissero il permesso di una terra per una patria ebraica, ma fallì. Prima dell’improvvisa morte di Herzl all’età di 43 anni nel luglio del 1904, i diversi leader sionisti decisero che avrebbero dovuto muoversi parallelamente sia sul piano pratico (insediamenti) che politico (cercare di ottenere un documento di concessione o permesso) aiutandosi l’uno con l’altro. Un giovane leader Sionista, che sarebbe diventato quadrant ‘anni più tardi un importante ingranaggio nella costituzione dello Stato ebraico, Menachem Ussishkin, disse che il movimento avrebbe dovuto muoversi in due direzioni: dall’alto chiedendo un atto costitutivo (permesso) a una grande potenza o più per creare una patria, e dal basso attraverso un lavoro più pratico in Eretz Israel. Una volta diventato un movimento molti intellettuali influenzarono lo sviluppo del Sionismo con le loro influenze. Nachman Syrkin e Ber Borachov hanno cercato di integrare Sionismo e Socialismo ognuno in modo diverso. Dai loro dibattiti emerse un movimento Sionista Socialista , che si divise in fazioni , e poi un movimento sionista socialista religioso , detto Mizrahi; quest’ultimo movimento creò avversari che ritenevano fosse troppo religioso o troppo socialista. Ai primi anni del 1900, il movimento sionista era intellettualmente vivace e ideologicamente diversificato tra partiti politici che sostenevano diversi modi di realizzare le aspirazioni Sioniste: socialista, Marxista, laico, religioso, che lavora la terra con o senza lavoratori arabi, che torna a lavorare la terra o che sceglie di vivere e costruire città’ ebraiche (Tel Aviv 1909), insediandosi in aree rurali e costituendo comuni o fattorie collettive (kibutzim); poi ci sono state evoluzioni che hanno unito diverse correnti come kibbutzim religiosi o kibbutzim laici. Due decenni dopo la fondazione dell’Organizzazione Mondiale Sionista (WZO), ebrei immigrarono dallo Yemen come dall’Europa Orientale e Occidentale, vennero aperti uffici del WZO a Jaffa e furono create altre organizzazioni per assistere l’immigrazione e gli insediamenti ebraici. Nei due decenni che seguirono la fondazione del WZO si moltiplicarono i punti di vista su come il sionismo dovrebbe essere definito, seguito, realizzato e sostenuto. Nel 1917 quando gli inglesi emanarono la Dichiarazione Balfour e autorizzarono il sostegno di una grande potenza alla creazione di una patria ebraica in Palestina, le due correnti Sioniste, quella pratica e quella politica, si unirono. Il lavoro per aiutare l’immigrazione di sionisti e il ritorno alla terra avvenne grazie al sostegno di una grande potenza. Gli inglesi autorizzarono lo sviluppo di una Patria ebraica e incanalarono i diversi modi di vedere il sionismo in una macchina collettiva che costruì una presenza. Trenta anni dopo, nel 1947-48, David Ben-Gurion, il primo Primo Ministro di Israele commentò nella Dichiarazione di Indipendenza d’Israele nel Maggio 1948 che la visione di Herzl di uno Stato Ebraico e’ la proclamazione del diritto del popolo ebraico di una rinascita nazionale nel proprio paese. Herzl e i suoi seguaci volevano prendere il controllo del destino degli ebrei creando un posto per se stessi; durante il percorso i suoi seguaci hanno urtato, sono stati ostacolati e qualche volta rallentati ma sono andati avanti nonostante la fatica, alcuni hanno pensato solo alle loro necessità e aspirazioni altri hanno considerato la presenza della popolazione.

— Ken Stein, June 2010

1 Anna and Max Nordau, Max Nordau A Biography, New York, 1943, p. 118.
2 Alex Bein, Theodore Herzl, Philadelphia: Jewish Publication Society of America, 1940, pp. 114-116.
3 Shlomo Avineri, “Theodore Herzl’s Diaries as Bildungsroman,” Jewish Social Studies, Vol. 5, No.3 (1999), pp. 1-46.


Nessuno può negare la gravità della situazione degli ebrei. Ovunque vivano in numero consistente sono più o meno perseguitati. La loro uguaglianza davanti alla legge, garantita dallo statuto, e’ diventata praticamente una lettera morta. Sono esclusi da cariche anche di posizioni moderatamente alte sia nell’esercito che in funzioni pubbliche o private e vengono fatti tentativi anche di escluderli dal commercio; “Non comprate da ebrei.”

Gli attacchi nei parlamenti, nelle assemblee, sulla stampa, dai pulpiti, sulle strade, nei viaggi – ad esempio l’esclusione da certi hotel- persino da alcuni luoghi di ricreazione, diventano quotidianamente sempre più numerosi. Le forme di persecuzione variano a seconda dei paesi e dei circoli sociali in cui avvengono. In Russia le imposte vengono riscosse nei villaggi degli ebrei; in Romani alcune persone sono state condannate a morte; in Germania ricevono occasionalmente duri colpi; in Austria l’antisemitismo crea terrorismo in tutti gli ambiti della vita pubblica; in Algeria ci sono agitatori che si spostano; a Parigi gli ebrei sono stati espulsi dai così detti circoli sociali ed esclusi dai club. Le ombre di sentimenti anti ebraici sono innumerevoli. Ma questo non vuole essere un tentativo di creare la triste categoria di ebrei in difficoltà.

Non voglio suscitare emozioni di simpatia nei nostri confronti. Sarebbe stupido, futile e un modo di agire poco dignitoso. Mi dovrei accontentare di domandare agli ebrei: e’ vero che nei paesi dove siamo un numero apprezzabile essere avvocati, dottori, tecnici, insegnanti, dipendenti di tutti i generi, ebrei, diventa di giorno in giorno sempre più intollerabile? Non e’ forse vero che la classe media degli ebrei e’ seriamente minacciata? Non e’ forse vero che la passione delle masse e’ incitata contro i nostri correligionari abbienti? Non e’ forse vero che i nostri poveri soffrono di più di tutti gli altri proletariati? Penso che questa pressione si senta ovunque. Nella nostra classe economicamente superiore causa disagio, nella nostra classe media causa continue e pesanti ansietà, nella nostra classe bassa assoluta disperazione.

Tutto porta ad una e uguale conclusione, che e’ chiaramente enunciata in quella frase classica di Berlino: ” juden Raus” (Fuori gli ebrei!)

Domando in modo più breve possibile: stiamo per “andarcene” ora e dove? O possiamo ancora rimanere’ e per quanto tempo?

Proviamo a risolvere la questione dello stare dove siamo. Possiamo sperare in giorni migliori, possiamo armarci di tanta pazienza, possiamo aspettare in pia rassegnazione fino a quando i principi e i popoli della terra saranno più misericordiosamente disposti verso di noi? Io dico che non possiamo sperare in un cambiamento con una tale atmosfera. E perché no? Anche se la nostra situazione era vicina ai cuori dei principi, come altre questioni, non ci possono proteggere. Mostrandosi troppo in nostro favore accrescerebbero l’odio popolare. Quando dico “troppo” intendo comunque meno di quanto ogni ordinario cittadino, di ogni razza, abbia diritto. Le nazioni in cui vivono gli Ebrei sono tutte anti semite apertamente o meno.

La gente normale non ha, e non può avere, una visione storica. Non sanno che le colpe del Medio Evo ricadono sulle Nazioni Europee. Siamo quello che ci ha fatti diventare il Ghetto. Siamo diventati eccellenti nelle finanze perché le condizioni in cui vivevamo nel Medio Evo ci hanno portato a questo. Ora si ripete lo stesso processo. Nuovamente veniamo forzati ad occuparci di finanza, ora e’ la Borsa, perché veniamo tenuti fuori dai rami delle altre attività economiche. Lavorare in Borsa vuol dire essere di nuovo disprezzati. Allo stesso tempo continuiamo a produrre in abbondanza intellettuali mediocri che non trovano sbocchi e mettono in pericolo la nostra posizione sociale cosi come la nostra ricchezza. Ebrei con educazione ma senza mezzi stanno rapidamente diventando socialisti. Siamo quelli che più soffriamo nella lotta tra le classi perché siamo tra i più esposti sia tra i socialisti che tra i capitalisti.

Precedenti Tentativi di una Soluzione

I metodi artificiali usati fino ad ora per risolvere i problemi degli Ebrei sono stati di poco conto – come i tentativi di creare colonie- o i tentativi di far diventare gli ebrei contadini nei loro attuali paesi. Cosa si risolve trasportando poche migliaia di ebrei in un altro paese? O porteranno costernazione immediatamente, o prosperità e poi la loro prosperità creerà antisemitismo. Abbiamo già discusso dei tentativi di deviare gli ebrei poveri verso nuove zone. Questo metodo e’ chiaramente inadeguato e futile, anzi porta al fallimento del proprio scopo; semplicemente protrae e post pone una soluzione e forse persino aggrava le difficoltà.

Chiunque voglia cercare di far diventare l’Ebreo un agricoltore fa un enorme errore. i contadini sono una categoria storica, come lo provano i loro abiti che in alcuni paesi vengono indossati da secoli; e i loro strumenti che sono identici a quelli usati dai loro antenati. L’aratro non e’ cambiato; porta i semi nel suo proscenio; la falce e’ la solita falce, e la trebbiatrice con il flagello di sempre. Sappiamo che i lavori possono essere fatti con le macchine. La questione Agricola e’ solo una questione di macchinari. L’America deve conquistare l’Europa esattamente come chi possiede grandi terreni assorbe i piccoli. L’agricoltore e’ quindi un tipo in via di estinzione. Se viene preservato in modo artificiale e’ per interessi politici. E’ assurdo e impossibile creare contadini moderni con vecchi usi. Nessuno e’ sufficientemente ricco o potente da far tornare indietro di un passo la civiltà. La semplice salva guardia di vecchie istituzioni e’ un compito difficile che richiedere il rinforzo di tutte le misure dittatoriali di uno Stato a governo autocratico.

Noi che pensiamo che gli ebrei siano intelligenti possiamo pensare che abbiano il desiderio di diventare contadini del vecchio genere? Uno potrebbe dire: “Ecco una balestra: ora andate a fare la Guerra!” Cosa? Con una balestra, quando gli altri hanno fucili e pistole a lungo raggio? In queste circostanze gli ebrei sono perfettamente giustificati se rifiutano di diventare contadini. Una balestra e’ una bellissima arma, che mi ispira a tristi sensazioni quando ho tempo di pensare. Ma appartiene ai musei. Ci sono sicuramente province dove ebrei disperati si recano, comunque sperano di andare a coltivare il terreno.Una breve osservazione mostra che queste province come l’enclave di Hesse in Germania , e alcune province in Russia – sono i luoghi dove principalmente risiede l’Anti semitismo.

Gli innovatori del mondo che mandano gli ebrei all’ aratro si dimenticano di una persona molto importante, che vuole dire la sua a riguardo. Si tratta dell’agricoltore, che e’ perfettamente giustificato. La sua vita e’ resa sufficientemente difficile dalle tasse sulla terra, dai rischi delle culture, dalla pressione dei grandi proprietari che abbassano il prezzo del lavoro, e in particolare dalla competizione Americana. Inoltre il dazio sul grano non può continuare ad aumentare indefinitamente. Ne’ può il produttore morire di fame; la sua influenza politica e’ in ascendenza e bisogna trattarlo con ancor più’ considerazione.

Tutte queste difficoltà sono ben note, per questo ne parlo superficialmente. Volevo semplicemente indicare come siano stati inutili i tentativi di risolvere la questione ebraica, la maggior parte dei quali ben intenzionati. Le nostre difficoltà non possono essere risolte ne’ deviando la corrente ne’ abbassando artificialmente il livello intelettuale del nostro proletariato. Abbiamo già provato con l’infallibile espediente della assimilzione. Nessun metodo e’ migliore dell’antisemitismo. Non può rimanere nascosto così a lungo se le sue cause non sono state rimosse. Ma sono rimovibili?

Le Cause dell’Antisemitismo

Ora non voglio occuparmi delle cause legate al carattere, al pregiudizio, e alla visione ristretta ma mi voglio concentrare solo sulle cause politiche ed economiche. L’antisemitismo moderno non deve essere confuso con le persecuzioni religiose contro gli ebrei dei tempi passati. Qualche volta, in qualche paese, prende una inclinazione religiosa, ma la corrente principale delle aggressioni e’ ora cambiata. All’inizio l’antisemitismo era diffuso nei paesi dove gli ebrei erano emancipati. Quando le nazioni civilizzate capirono l’inumanità delle legislazioni discriminatorie e ci affrancarono, il nostro affrancamento avvenne troppo in ritardo. Non eravamo più’ in grado di liberarci dalle nostre incapacità nelle nostre vecchie abitazioni. Quando eravamo nel Ghetto siamo diventati, curiosamente, borghesi e ne siamo usciti per entrare in feroce competizione con la classe media. La nostra emancipazione ci ha quindi catapultati all’improvviso nel circolo della classe media, dove dobbiamo sostenere una doppia pressione, interna ed esterna. La Borghesia Cristiana sarebbe disposta a sacrificarci al Socialismo, sebbene non migliorasse molto le cose.

Allo stesso tempo i diritti di uguaglianza degli ebrei davanti alla legge non possono essere ritirati dove una volta sono stati concessi. Non solo perché ritirarli sarebbe contro lo spirito del nostro tempo ma anche perché porterebbe tutti gli ebrei, ricchi e poveri, tra le fila dei partiti sovversivi. Niente di efficace può essere veramente fatto a nostro danno. In tempi più lontani i nostri gioielli venivano sequestrati. Come potrebbero impossesarsi oggi dei nostri beni patrimoniali? Si tratta di documenti stampati chiusi a chiave da qualche parte nel mondo forse nei forzieri dei Cristiani. E’ chiaramente possibile prendere possesso di quote e obbligazioni di ferrovie banche e imprese industriali attraverso le tasse e dove l’imposta progressive sul reddito e’ in vigore le nostre proprietà mobili possono essere prese in possesso. Ma tutti questi sforzi non possono essere diretti solo verso gli ebrei, e ovunque possano essere fatti, l’immediata conseguenza sarebbe una seria crisi economica che non toccherebbe solo gli ebrei, che verrebbero coinvolti solo nei primi tempi. L’impossibilità di nuocere agli ebrei nutre e rende più amaro l’odio verso gli ebrei. L’antisemitismo cresce giorno per giorno e ora dopo ora tra le nazioni; e’ destinato a crescere, poiché le cause della sua crescita continuano ad esistere e non possono essere rimosse. L’ antica origine e’ la perdita del nostro potere di assimilazione durante il Medio Evo; l’ origine moderna e’ la eccessiva produzione di intellettuali mediocri che non trovano uno sfogo ne verso il basso ne verso l’alto – intendo uno sano sfogo in ambe le direzioni. Quando affondiamo, diventiamo un proletariato rivoluzionario, il funzionario subordinato di tutti I partiti rivoluzionari; e allo stesso momento quando saliamo cresce anche il nostro terribile potere di bilancio.

Gli Effetti dell’Antisemitismo

L’oppressione che sopportiamo non ci migliora, non siamo minimamente migliori delle normali persone .E’ vero che non amiamo i nostri nemici; ma solo colui che riesce a trattenersi osa rimproveraci per questo difetto. L’oppressione chiaramente crea ostilità contro gli oppressori e la nostra ostilità aggrava la tensione. E’ impossibile scappare da questo eterno circolo.

“No” dirà qualche visionario dal cuore morbido: “No, e’ possibile per mezzo della suprema perfezione dell’umanità.”

E’ necessario sottolineare la follia sentimentale di questo punto di vista? Colui che spera che le condizioni migliorino grazie alla suprema perfezione della umanità si basa su una Utopia riferita precedentemente alla nostra assimilazione neppure per un momento mi auguro una tale fine. Il nostro carattere nazionale e’ storicamente troppo famoso e nonostante tutte le degradazioni troppo bello per desiderarne l’annientamento. Forse possiamo essere capaci di mischiarci completamente con le altre razze che ci circondano se ci lasciassero in pace per almeno due generazioni. Ma non ci lasceranno in pace. Per un breve periodo cercano di tollerarci e poi la loro ostilità irrompe nuovamente. In qualche modo il mondo e’ irritato dalla nostra prosperità perché’ per molti secoli e’ stato abituato a considerarci i più spregevoli tra i colpiti dalla povertà. Nella sua ignoranza e ristrettezza di cuore non riesce a capire che la prosperità indebolisce il nostro ebraismo e fa morire le nostre peculiarità. E’ solo la tensione che ci riporta alle radici dei nostri genitori; e’ solo l’odio nei nostri confronti che ci rende di nuovo stranieri. Quindi, che ci piaccia o meno, siamo e rimarremo un gruppo storico con caratteristiche inconfondibili comuni a tutti noi.

Siamo un popolo – i nostri nemici ci hanno fatto diventare tali senza il nostro consenso, come e’ successo più volte nella storia. Le sventure ci uniscono, ci legano, e all’improvviso scopriamo la nostra forza. Si siamo abbastanza forti da formare uno Stato, non solo, uno Stato modello. Possediamo tutte le risorse umane e materiali necessarie al nostro scopo.

Questo e’ quindi il luogo appropriato per spiegare ciò che viene generalmente definito ” materiala umano”. Ma non sarà apprezzato fino a quando non ci sarà un piano a grandi linee, da cui dipende tutto.

Il Piano

L’intero piano e’ nella sua essenza molto semplice, affinché possa essere compreso da tutti.

Concedeteci la sovranità su una parte del globo abbastanza grande da soddisfare la legittima richiesta di una nazione; il resto ci arrangiamo da soli.

La creazione di un nuovo Stato non e’ ne’ ridicola ne’ impossibile. Nel nostro periodo siamo stati già testimoni della creazione di nazioni la cui popolazione non era per la maggior parte della classe media , ma più povera , meno educata , e più debole di noi. I governi di tutti i paesi scoraggiati dall’antisemitismo saranno avidamente interessati ad assisterci per ottenere la sovranità che vogliamo.

Il piano, semplice nel suo concetto, ma complicato da eseguire, verrà portato avanti da due enti: la Società degli Ebrei e la Compagnia Ebraica. La Società degli Ebrei sarà responsabile del lavoro di preparazione nel campo delle scienze e della politica, che poi verrà messo in pratica dalla Compagnia Ebraica. La Compagnia Ebraica sarà l’agente di liquidazione degli interessi commerciali degli ebrei in partenza e organizzerà il commercio e gli scambi nel nuovo paese.

Non dobbiamo immaginarci la partenza degli ebrei in modo immediato. Sarà graduale, continua e durerà per molti decenni. I più poveri partiranno per primi per coltivare la terra. In conformità al piano, costruiranno le strade I ponti le ferrovie e installazioni telegrafiche; regoleranno i fiumi; costruiranno le proprie abitazioni; il loro lavoro creerà commercio, il commercio creerà mercati e i mercati attrarranno nuovi coloni, ognuno andrà volontariamente a proprie spese e a propri rischi. La terra lavorata aumenterà il suo valore e gli ebrei presto si renderanno conto che un nuovo mondo di opportunità si aprirà al loro spirito di iniziativa fino ad ora odiato e ha incontrato solo ingiurie.

Al giorno di oggi se vogliamo trovare uno Stato, non lo dobbiamo fare come avremmo fatto mille anni fa. E’ sciocco tornare a fasi antiche della civiltà, come molti sionisti vorrebbero fare. Supposto ad esempio che dobbiamo pulire un paese da tutti gli animali selvaggi, non dobbiamo intraprendere il compito come se fossimo Europei del quinto secolo. Non dovremmo prendere archi e lance e uscire alla ricerca di orsi; ma dovremmo organizzare una grande festa di caccia, portare tutti gli animali in un unico posto, e buttare una bomba alla melinite nel mezzo del branco.

Se vogliamo condurre operazioni di costruzione non dovremo piantare una massa di pali e pertiche sulla riva del lago, ma costruire come si costruisce nei nostri tempi. Inoltre noi dobbiamo costruire in uno stile più audace e più maestoso di quanto fosse mai stato fatto prima, poiché’ oggi possediamo metodi che l’uomo in passato non ha mai avuto.

Gli emigranti del livello più basso della scala economica saranno lentamente seguiti da quelli in situazioni più agiate. Coloro che in questo momento vivono nella disperazione andranno per primi. Saranno guidati da quegli intelletuali mediocri che produciamo con cosi tanta abbondanza e che sono ovunque perseguitati.

Questo opuscolo aprirà una discussione generale sulla Questione Ebraica, ma non significa che verrà votato. Un tale risultato rovinerebbe la causa fin dall’inizio, e i critici devono ricordare che l’essere fedeli o l’opposrsi e’ questione di scelta. Colui che non vuole venire con noi, deve rimanere indietro.

Lasciate che tutti coloro che vogliono unirsi a noi si posizionino dietro la nostra bandiera e combattano per la nostra causa con voce, penne, e azioni.

Gli ebrei che concordano con la nostra idea di Stato si uniranno alla Società che poi sarà autorizzata a dialogare e trattare con i Governi in nome del nostro popolo. La Società sarà dunque riconosciuta per le sue relazioni con i Governi come una forza che possa creare uno stato. Questo riconoscimento praticamente creerà uno Stato.

Se le potenze si dichiarassero disposte ad ammettere la nostra sovranità su un pezzo di terra neutrale, poi la Società potrebbe negoziare per il possesso di questa terra. Due terre che si possono prendere in considerazione sono Palestina e Argentina. In entrambe i paesi sono stati fatti importanti esperimenti di colonizzazione, anche se il principio di una graduale infiltrazione di ebrei e’ sbagliato. Una infiltrazione e’ destinata a finire male. Continua fino a quando arriva l’inevitabile momento in cui la popolazione locale si sente minacciata, e obbliga il Governo a fermare l’influsso di ebrei. L’immigrazione e’ quindi futile a meno che abbiamo il diritto sovrano di continuare tale immigrazione.

La Società degli ebrei tratterà con gli attuali padroni della terra, con il protettorato delle potenze europee, se si dimostrano a favore del piano. Potremmo offrire agli attuali proprietari della terra enormi vantaggi, assumerci parte del debito pubblico, costruire nuove strade per il traffico , necessarie sopratutto a causa della nostra presenza nel paese, e fare molte altre cose. La creazione del Nostro Stato sarà’ di beneficio anche per gli Stati vicini perché’ la coltivazione di una striscia di terra, aumenta il valore delle zone limitrofe in innumerevoli modi.