17 Settembre 1947
Nel corso degli anni Trenta i dirigenti sionisti tentarono più volte di avviare un dialogo con gli arabi residenti in Palestina nella prospettiva di ricomporre almeno in parte le differenze fra le aspirazioni nazionalistiche delle due comunità. David Ben-Gurion, il capo dell’Agenzia Ebraica, ebbe in diversi momenti discussioni con i membri della famiglia Nashashibi di Gerusalemme, con Awni Abd al-Hadi, un convinto nazionalista palestinese, e nel 1940 con Musa al-Alami. Sempre nel 1940, e poi subito dopo la pubblicazione del rapporto del Comitato Speciale delle Nazioni Unite sulla Palestina nell’agosto 1947, in cui si proponeva uno stato arabo ed uno ebraico in Palestina, un regime internazionale per Gerusalemme e un’unione economica tra i due Stati in questione, i sionisti continuarono il loro dialogo con i leader arabi nei Paesi circostanti. Ebbero colloqui con l’Emiro Abdullah di Giordania, diversi leader arabi siriani, e nel settembre 1947 con il noto nazionalista egiziano ‘Azzam Pasha, che fu il primo segretario generale della Lega Araba (1945-1952). I tre membri della Agenzia Ebraica che incontrarono ‘Azzam Pasha furono Aubrey (Abba) Eban, Jon Kimche e David Horowitz, tutti funzionari dell’Agenzia ebraica in Palestina. Si incontrarono con lui a Oxford, in Inghilterra, il 16 settembre 1947. Il resoconto di Horowitz di questa riunione rivela un totale ri iuto di ‘Azzam Pasha per uno stato ebraico, l’opinione che la violenza sia l’unico mezzo a disposizione degli arabi, e che gli arabi secondo lui avevano probabilmente perso la Palestina. Gli sforzi dei sionisti per creare un dialogo con i leader palestinesi o della Lega Araba non ebbero successo sotto nessun proilo. L’atteggiamento antagonistico di ‘Azzam Pasha rispetto al sionismo emerge chiaramente in questa descrizione della riunione.
— Ken Stein, maggio 2011
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